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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

Pedagogia

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  John Dewey: l'educazione tra esperienza e democrazie Nel 900 vi fu lo spostamento del nucleo attorno al quale ruotare un pratiche educative del maestro al fanciullo.  Il primo studioso ad esplorare queste nuove pratiche di insegnamento fu John Dewey. Egli nacque in Vermont e studiò all'università di Baltimora. Nel 1894 fu chiamato ad insegnare all'università di Chicago dove nel 1896 fondò una scuola infantile ed elementare di nuova concezione, un vero e proprio laboratorio di psicologia e pedagogia sperimentale. Nel breve fondamentale saggio il mio credo pedagogico, l'educazione è presentata come un processo attraverso cui l'individuo a simone alle conoscenze, e le abilità, le tecniche conquistate dall'umanità nel suo cammino storico. Secondo John Dewey l'educatore era tenuto a procedere soprattutto alla simulazione e al rafforzamento delle potenzialità individuali in modo che esse maturano appieno. Secondo lui la scuola doveva assomigliare a una società.

Pedagogia

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 Esperienze di élite  Le Le iniziative descritte restano per molto tempo un fenomeno di elite. Non bisogna infatti credo che le proposte di questi innovatori abbiano subito inciso sulle pratiche pedagogiche correnti, tuttavia ebbero immediato talmente risonanza in molte parti del mondo. La scuola secondaria di inizio novecento resta infatti ancora legata agli impianti e i programmi tradizionali e la scuola elementare, a sua volta virga era impegnata a sconfiggere il persistente analfabetismo infantile che all'inizio del secolo interessava viva almeno in italia, ancora il 25% circa dei bambini.

Pedagogia

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 Le avanguardie della nuova pedagogia Agli inizi del ' 900 si aprì un grande dibattito in tutta Europa per stabilire se la tradizione classica fosse ancora in grado di rispondere alle esigenze delle trasformazioni produttive e i cambiamenti sociali del tempo oppure se fosse necessario prevedere una formazione dei giovani adeguata alle esigenze dei tempi moderni. Molte delle analisi e delle proposte messe in campo riguardo il college con viti, Molte delle analisi e delle proposte messe in campo riguardo il college convitti, che rappresentavano l'istruzione scolastica più diffusa. Essa vantava una credibilità educativa che poggiava su un antica tradizione risalente al secoli precedenti ed erano ritenuti molto adatti alla formazione dei Essa vantava una credibilità educativa che poggiava su un antica tradizione risalente al secoli precedenti ed erano ritenuti molto adatti alla formazione dei giovani Essa vantavano una credibilità educativa che poggiava su un antica tradizione risa

Antropologia

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  I simboli sacri Fondamentale e universale risulta, per il mondo in cui gli individui si accostano alla propria religione, l'uso di simboli sacri. Alla base di ogni religione visto un alcuni 'simboli speciali' che troviamo a i valori fondamentali e ultimi di una visione religiosa: per esempio la Torah per gli ebrei, la croce per i cristiani, la Ka'ba per i musulmani.  I simboli religiosi sono 'sacri'. Emile Durkheim definì le cose sacre come 'separate' da quelle profane e 'vietate' a chi non è 'consacrato'. Non si entra in una moschea o in un tempio buddhista senza essersi prima tolti le scarpe. il cristiano non fa la comunione se prima non si ha confessato. I simboli sacri agiscono in 2 modi. Da un lato, li predispongono a compiere una certa azione; dall'altro, suscitano in loro uno stato d'animo particolare. I simboli sacri producono, nell'animo di chi raccoglie il significato,un idea di 'ordine'. Il ti

Antropologia

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Che cos'è la religione  La religione è un insieme di credenze che si fondano su dogmi e riti, cerimonie e liturgie e che hanno lo scopo di avvicinare i fedeli a esseri soprannaturali o spirituali: ha un unico Dio, se si tratta di una religione monoteista, oppure a tanti dei se politeista. I loro dogmi e riti sono sempre insegnati e coordinati da 'specialisti' come i sacerdoti. Essa ha luoghi privilegiati in cui viene praticata: i templi. Tuttavia numerosi popoli non hanno dogmi della fede, altri non hanno dei. Troviamo sempre esseri umani che immaginano una vita dopo la morte, che pensano il corpo come animato da un soffio vitale, che si rappresentano il mondo come il percorso da 'forze' invisibili le quali possono, o debbono, essere invocati, evitate, manipolate, accolte o respinte. Una religione potrebbe essere definita come un complesso di pratiche, riti, e credenze di cui si fa garante una forza superiore all'essere umano, spesso attraverso i suoi rappresent