Pedagogia

 John Dewey: l'educazione tra esperienza e democrazie

Nel 900 vi fu lo spostamento del nucleo attorno al quale ruotare un pratiche educative del maestro al
fanciullo.  Il primo studioso ad esplorare queste nuove pratiche di insegnamento fu John Dewey. Egli nacque in Vermont e studiò all'università di Baltimora. Nel 1894 fu chiamato ad insegnare all'università di Chicago dove nel 1896 fondò una scuola infantile ed elementare di nuova concezione, un vero e proprio laboratorio di psicologia e pedagogia sperimentale. Nel breve fondamentale saggio il mio credo pedagogico, l'educazione è presentata come un processo attraverso cui l'individuo a simone alle conoscenze, e le abilità, le tecniche conquistate dall'umanità nel suo cammino storico. Secondo John Dewey l'educatore era tenuto a procedere soprattutto alla simulazione e al rafforzamento delle potenzialità individuali in modo che esse maturano appieno. Secondo lui la scuola doveva assomigliare a una società. Per non essere imposti artificiosa, la scuola doveva essere organizzata a partire dai bisogni e dagli interessi infantili e doveva funzionare come una piccola comunità nella quale si producevano le caratteristiche fondamentali, filtrate e semplificate, della vita sociale esterna. Essa era concepita in forma progressiva. Questa comunità era fondata sulla base democratica, poiché essa era,  secondo di lui, la forma di convivenza più completa finora sperimentata dall'umanità, ma il suo esercizio non era statico: la democrazia esigeva, da un lato, la partecipazione attiva di tutte le persone vive e dall'altro, offriva la garanzia che ciascuno poteva dare alla società il meglio di sé. L'esperienza e posta dallo studioso statunitense alla base di ogni conoscenza umana e viene presentata come l'intreccio per manente ed evolutivo tra l'essere umano e la natura. Il fatti fisici e le operazioni mentali, in altre parole, non sono che eventi empirici che hanno solo diversa qualità. Il pensiero si configura come lo strumento necessario per agire nell'esperienza risolvere i problemi che di volta in volta si presentano nella pratica quotidiana mediante la capacità riflessiva. Due sono i concetti fondamentali alla pace della pedagogia di Dewey: la nozione di esperienza, con la congiunta concezione di pensiero riflessivo,e il principio della società democratica.  Pensare, secondo John Dewey, significava immergere si nel esperienza per trasformarla, conoscere e fare sono dunque intimamente connessi. Pensare, il secondo John Dewey, significava immergere si nel esperienza per trasformarla, conoscere e fare sono dunque intimamente connessi. Il sapere era inteso come un processo continuo. Locazione fondata sull'esperienza deve saper distinguere tra le esperienze utili destinate a moltiplicarsi 'fecondamente' e quelle invece 'infeconde'. Questo è possibile se condo Dewey, nella misura in cui l'educatore sa creare delle condizioni ambientali idonee affinché i desideri, i bisogni e le capacità personali possono manifestarsi in esperienze educative, cioè in un'attività modificatrice fondata sulla continuità evolutiva e sulla interazione dell'essere umano-ambiente. Nella scuola attiva il cambiamento è affidato al pensiero pragmatico la cui validità poggia sulla riflessione volta alla conoscenza della realtà e dalla sua trasformazione. Lo stretto rapporto tra democrazia ed educazione è alla base della relazione interattiva fra scuola e società.

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